DECRETO SULLE LIBERALIZZAZIONI: Addio alle tariffe professionali



Con un Documento (Proposte di riforma concorrenziale ai fini della legge annuale per il mercato e la concorrenza) inviato in data 5 gennaio dall'Antitrust al Governo e al Parlamento sono state formulate delle proposte relative alle professioni al fine di promuovere l'apertura dei mercati e la libera concorrenza.
Secondo l'organo di Autority e' necessario riformare gli Ordini professionali affidando la funzione disciplinare ad un ruolo terzo ed abolendo qualsiasi forma di tariffario;
inoltre si suggerisce di non legare in maniera stretta il percorso della formazione continua dei professionisti ai singoli Ordini, ma piuttosto di lasciare agli stessi la possibilita' di fissare i requisiti minimi dei corsi di formazione riconoscendo percorsi formativi realizzati da enti organizzatori terzi; infine, ma non da ultimo, l'abrogazione del controllo da parte degli ordini sulla veriticita' e la correttezza dei messaggi pubblicitari da parte dei professionisti.

Tutti questi suggerimenti sono stati ripresi, rielaborati ed inseriti nella Bozza del Decreto sulle Liberalizzazioni oggetto di studio in questi giorni da parte del Governo.

Entriamo nello specifico delle misure riportate in tale Bozza:
all'art.7 (CAPO III - SERVIZI PROFESSIONALI) si legge che vengono abrogate tutte le tariffe professionali, sia minime che massime, andando di fatto a modificare l'art. 2233 del Codice Civile e stabilendo che in caso di controversia i compensi spettanti ai professionisti verrano stabiliti dal Giudice secondo un criterio di "equita'" senza interpellare l'Ordine di appartenenza del professionista in causa.
Viene, inoltre, modificato l'art.636 del C.P.C. rispetto ai decreti ingiuntivi (art 7.4 lett.b)).
Ricordiamo che le tariffe professionali non sono piu' obbligatorie dal 2006 (Decreto Bersani - DL.223/2006 convertito nella L.248/2006), ma sono comunque vigenti in alcuni casi come per esempio la mancata determinazione del compenso tra professionista ed utente o nel caso in cui la committenza sia un Ente Pubblico o di liquidazione giudiziale dei compensi (DL.138 del 13/08/2011 -  art.3.5 lett.d) Manovra bis - conv. con L.148/2011).

L'art.8 stabilisce come obbligo deontologico da parte del professionista la redazione di un preventivo per la commitenza dal quale si evincano in maniera chiara quali saranno i compensi sulla scorta delle prestazioni ad effettuarsi. La mancata compilazione dello stesso costituisce illecito disciplinare.
Nel preventivo sopra citato devono essere inseriti anche i dati della polizza assicurativa, se stipulata, per la copertura degli eventuali danni rinvenienti "dall'esercizio della attivita' professionale", il suo massimale e la sua durata.
Il tutto deve essere recepito entro 90 gg. dall'approvazione di tale Decreto dai codici deontologici dei singoli Ordini Professionali.

L'art.9 prevede che le Universita' inseriscano nei loro statuti la possibilita' di espletare il tirocinio o la pratica finalizzati all'iscrizione nei vari Ordini Professionali, svolgendo gli stessi nell'ultimo biennio del corso di studi (laurea specialistica o magistrale), per un periodo comunque non superiore a 18 mesi.
Rispetto all'espletamento del tirocinio fanno eccezione i corsi di studio in medicina ed altre materie sanitarie.

Per quel che riguarda la  pubblicita' dei professionisti rimangono invariati i principi affermati dal DL. 138/2011 art.3.5 lett.g) convertito poi in L. 148/2011, ossia il principio per cui la pubblicita' informativa e' libera, pur lasciando agli ordini la possibilita' di verificarne la trasparenza; citando il testo del Decreto Legge "la pubblicita' informativa, con ogni mezzo, avente ad oggetto l'attivita' professionale, le specializzazioni e i titoli professionali posseduti, la struttura dello studio ed i compensi delle prestazioni, e' libera. Le informazioni devono essere veritiere, trasparenti, corrette e non devono essere equivoche, ingannevoli o denigratorie".

Tutte queste misure, se approvate, andranno a completare l'iter della riforma delle professioni iniziato con la Manovra Bis (L. 148 del 14/09/2011) e proseguito con la Legge di Stabilita' 2012 (L. 183 del 12/11/2011 art.10 comma 5 "Riforma degli Ordini professionali e Societa' tra professionisti") fino ai nostri giorni con la Manovra Salva Italia (L. 214 del 22/12/2011), il tutto volto alla diffusione dei principi di libera concorrenza, pluralita' di offerta e informazione chiara sui servizi offerti, fino a fissare  alla data del 13/08/2012 il termine ultimo per far decadere tutte quelle norme degli ordinamenti professionali non in linea con la L.148/2011.

1 commenti:

Quân Đào ha detto...
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