ANIMA - POLO CULTURALE: BERNARD TSCHUMI Architects - Grottammare (AP - ITALY)

Il primo lavoro in Italia di Bernard Tschumi e' ANIMA, un centro culturale a Grottammare, in provincia di Ascoli Piceno, finanziato dalla Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno e dal Comune di Grottammare, ora nella fase di studio preliminare e con data di fine lavori stimata nel 2016; obiettivo essenziale di questo progetto e' quello di creare un polo pubblico per tutte le manifestazioni d'arte e cultura locali, simbolo di ricettivita' ed accoglienza, elemento distintivo del territorio.

La location scelta per la struttura e molto strategica, tra le colline e il mare, a ridosso della dorsale autostradale adriatica da cui e' ben visibile e facilmente raggiungibile.

L'incarico per la realizzazione di questo polo culturale e' stato affidato a Bernard Tschumi anche considerando la sua vasta esperienza nella progettazione di spazi destinati alla cultura; la magia di quest'opera e' legata alla estrema versalita' nel trasformarsi aseconda degli eventi ospitati. L'acronimo ANIMA ha un significato ben preciso - A - Arte - N - Natura - I - Idee - M - Musica - A - Azione.

Nelle idee del progettista, che ha accolto magistralmente le aspirazioni della committenza, ANIMA e' un luogo che racchiude in se' tutte le sinergie, le interazioni e gli interessi presenti sul territorio. Come affermano il sindaco di Grottammare Luigi Merli e il Presidente della fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, Vincenzo Marini Marini:
“la scelta alla base di questa nuova opera esprime la volontà di sostenere e incrementare lo sviluppo economico della comunità, favorendo il processo di identificazione e la conoscenza del territorio, presupposti per il miglioramento qualitativo e quantitativo dei flussi turistici.”

Un posto dove interagire, incontrarsi, scambiare esperienze attraverso le attivita' piu' variegate che raccontano le tradizioni del territorio; spettaccoli, conferenze, mostre, laboratori che incentivano la libera associazione tra le persone e lo scambio interculturale.
Una struttura flessibile e permeabile che occupa un'area grande circa quanto l'originario centro mediovale di Grottammare, quasi 7000 mq.
Alla base della realizzazione del disegno di facciata, uno studio accurato fatto dallo studio di Tschumi che ha portato alla creazione di una cortina che seppur appaia dalle fattezze compatte, dimostra subito la sua disponibilita' al dialogo e alla permeabilita'.

La grande parete a Sud e' quella che meglio offre all'occhio del visitatore il carattere della struttura, apparentemente chiusa in una solida struttura volumetrica, offre la possibilta', non appena entrati,  di venire subito a contatto con l'estrema versalita' degli spazi interni, spazi a volte interni a volte esterni; questa versalita' e' immediatamente leggibile anche dall'impianto geometrico del corpo quadrangolare. Un grande parallelepipedo centrale che ruota su se stesso e assume il ruolo di grande sala con 1500 posti a sedere; nella rotazione vengono a formarsi 4 cortili esterni che sono immediatamente di pertinenza e accessibili dalla sala centrale.


Una serie di camminamenti posizionati in maniera molto differenziata danno la possibilita' di osservare gli spazi interni da prospettive e altezze sempre diverse, definendo un sistema fluido e dinamico di spazi fisici; questi collegamenti mettono in dialogo costante la sala principale con tutta una serie di spazi accessori come il caffe'-ristorante, i laboratori, gliuffici e tutti gli ambienti di supporto alla sala centrale.

Nel descrivere il progetto Bernard Tschumi ha affermato: 
“È possibile progettare una facciata senza fare ricorso a una composizione formale? È possibile fare in modo che non sia né astratta né figurativa ma, per così dire, senza forma? La motivazione che ci ha spinto a sollevare queste domande è di natura sia economica sia culturale: in un’epoca di crisi economica, indulgere in geometrie formali prodotte da complesse curve volumetriche non ci è sembrata una scelta responsabile. L’epoca del cosiddetto ‘iconismo’ sembra terminata, insieme alle figure scultoree arbitrarie del passato recente, spesso prodotte senza considerazione per il contesto, il contenuto e il budget.”
I lavori cominceranno  verosimilmente tra un anno e saranno guidati nella fase esecutiva e di coordinamento dall'architetto romano Alfonso Giancotti.

1 commenti:

Quân Đào ha detto...
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