RIFORMA DELL'EDILIZIA E GOVERNO DEL TERRITORIO: Nuovo Disegno di Legge

A giugno di quest'anno sia il CNAPPC (Consiglio Nazionale degli Architetti Paesaggisti Pianificatori e Conservatori) che il Consiglio Nazionale degli Ingegneri hanno manifestato l'esigenza della formulazione a livello nazionale di una nuova normativa per l'edilizia ed il governo del territorio che scenda nel dettaglio rispetto alle tematiche in materia di regime dei suoli, proprietà fondiaria, determinazione dell’indennità di esproprio e perequazione urbanistica.
“È urgente varare una nuova e moderna legge urbanistica, per valorizzare il nostro territorio che - a differenza di quanto afferma la normativa vigente, che risale al 1942 (L.1150/42) - non deve più essere ricostruito, ma salvaguardato da inadeguate trasformazioni urbanistiche, frenando l’espansione edilizia, incentivando i temi del recupero, della riqualificazione e rigenerazione urbana attraverso la qualità dell’architettura - spiega il CNAPPC -. In un Paese, come il nostro ad alto rischio sismico, in una realtà in continuo cambiamento, gli attuali strumenti di governo del territorio si sono rivelati inadeguati a gestire  i nuovi processi di sviluppo.”
Il principio di pianificazione del territorio e' a tutt'oggi affidato ad una contrattazione tra Comuni e privati, inoltre la mancanza di una rinnovata normativa nazionale crea situazioni di confusione e di contenzioso per l'assenza di un'unica linea interpretativa della  norma esistente e delle tante leggi regionali, arricchite da altrettante circolari comunali.
Non a caso in questi giorni e' stato presentato sul tavolo del Consiglio dei Ministri un Disegno di Legge che a detta di uno dei suoi primi firmatari - Domenico Gramazio (PdL) -  mira a riportare nelle mani dello Stato il potere di stabilire i principi fondamentali del governo del territorio e promuovendo piani urbanistici volti al rinnovo e all'adeguamento del patrimonio esistente, portando finalmente chiarezza su questioni spinose come la perequazione urbanistica e la fiscalita' urbanistica piuttosto che l'interpretazione dei permessi e dei titoli abilitativi o l'uso insensato del territorio.
Cosi' come definito nella relazione del ddl l'obbiettivo primario e' appunto quello di armonizzare tutta l'infinita serie di riferimenti normativi diffusi sul territorio nazionale, in vista di scelte urbanistiche piu' sostenibili e mirate al contenimento energetico.
Per attuare la pianificazione il ddl introduce il sistema della perequazione compensativa ossia il Comune può attribuire gli usi privati del suolo attraverso il rilascio di diritti edificatori in modo da coprire in quota parte i costi di acquisizione delle aree di uso pubblico, ristabilendo una condizione giuridica paritaria tra pubblico e privato.
"Dato che il piano operativo attribuisce a tutti gli ambiti di trasformazione usi pubblici e privati, in misura perequata, da accorpare fra tutte le proprietà, le aree per usi pubblici possono essere cedute al comune in cambio dei diritti edificatori attribuiti dal piano alla proprietà";
ragion per cui all'interno della bozza del ddl del 23/10/2012 vengono definiti i criteri per l'individuazione degli interventi di trasformazione
urbanistica ed edilizia collegati al diritto di proprietà fondiaria ed edilizia.
Inoltre il disegno di legge apporta chiarimenti in materia di:
  • interpretazione dei titoli abilitativi, con chiarimenti rispetto all'utilizzo della SCIA e della DIA, con l'introduzione di notevoli semplificazioni dell'iter burocratico per l'ottenimento dell'autorizzazione
  • individuazione di una normativa tecnica edilizia tale da garantire tutela dell'incolumita' e sicurezza pubblica, diritti civili e sociali
  • individuazione di criteri per l'incentivazione delle soluzioni edilizie sostenibili, volte alla riqualificazione, al risparmio energetico, all'uso di fonti di energia rinnovabili con una conseguente introduzione di agevolazioni fiscali
  • definizione dei principi di controllo, sicurezza e sanzionatori sulla base degli interventi a realizzarsi
  • individuazione della modalita' di intervento da parte dello stato in materia di governo del territorio, sulla base del principio di sussidiarieta', per normalizzare situazioni di disomogeneita' territoriale, economica e sociale
La bozza del ddl introduce anche nuovi criteri per limitare il consumo del suolo, diversificando il contributo di costruzione, previsto dall’articolo 16 del Testo Unico dell'Edilizia T.U. 380/2001), in modo da favorire la ristrutturazione e il riuso del patrimonio esistente; il consiglio comunale sulla base della tipologia di intervento edilizio, puo' decidere di ridurre i costi di costruzione per gli interventi minori come la ristrutturazione e la riqualificazione ed aumentare di contro il valore del costo di costruzione per gli interventi di nuova edificazione.

 

1 commenti:

Quân Đào ha detto...
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